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Riabilitazione del Pavimento Pelvico

 

Osteopatia Biomeccanica Funzionale Dinamica BFD

Disfunzioni vescico-sfinteriche e colon-proctologiche

Il corpo è una unità anatomo funzionale e come tale va studiato con un ottica sistemica e non analitica. Vi è uno stretto rapporto tra struttura e funzione e, per tale motivo, la ricerca della causa scatenante il sintomo va ricercata secondo una logica di perdita di compensazione derivata dall’instaurarsi di una disfunzione primaria. È quindi la ricerca di relazioni intra e intersistemiche e delle loro relazioni neurofisiologiche. E poiché il corpo è governato da relazioni somato- viscerali e viscero-somatiche, vanno ricercate le disfunzioni somatiche che implicano perdita di mobilità articolare. Le disfunzioni somatiche derivano da una biomeccanica dinamica, cioè da movimenti in cui il centro istantaneo di rotazione (CIR) ha cambiato posizione, da disturbi posturali e dall’azione delle catene viscero-parietali. Queste disfunzioni sono reversibili e reagiscono spesso istantaneamente al trattamento osteopatico, conferendo al paziente un sollievo spesso immediato.Ogni cambiamento ha un effetto neurologico in quanto, il ripristino della corretta mobilità, modifica inevitabilmente la postura e le tensioni miofasciali che sono governate dal sistema nervoso del nostro corpo. L’occhio, l’orecchio interno, il piede, la somestesia (propriocettori capsulo legamentosi, muscolari, epidermici) danno informazioni al sistema nervoso centrale che attraverso un complesso meccanismo di elaborazioni di tali afferenze sensoriali, risponde organizzando la postura ortostatica del nostro corpo.

Ho deciso di approfondire le mie conoscenze in ambito osteopatico dopo alcuni anni di riabilitazione perineale. Questa decisione è maturata dalla necessità di trovare e capire la logica della disfunzione del perineo.   

Il perineo è il pavimento del nostro corpo. Collocato all’interno del bacino, struttura anatomica su cui convergono e si dissipano le forze provenienti dalla parte superiore del corpo e dalla parte inferiore. Il pavimento pelvico si estende dalla sinfisi pubica al coccige, chiudendo in basso la cavità addomino-pelvica, circondando e sostenendo l’uretra, la vescica, la vagina, fino all’apparato ano-rettale. Lateralmente i suoi confini sono individuabili a livello delle tuberosità ischiatiche. È strettamente correlato con la funzione del muscolo diaframma. Una disfunzione della corretta biomeccanica funzionale dell’organismo avrà conseguenze sul bacino, sulle articolazioni sacroiliache e sul perineo.                                                                                                                                                                                             Per esempio, l’ipertono del perineo è spesso correlato con un blocco del diaframma che, non muovendosi più bene, riduce la sua balistica. Come conseguenza il perineo riduce l’ampiezza dei suoi movimenti ed inizia ad indebolirsi. Ma poiché il perineo è il pavimento del nostro corpo, reagisce alla debolezza con la contrazione muscolare. In questo caso quindi, l’ipertono del perineo è funzionale, è l’unico modo che ha per controbilanciare la debolezza muscolare e continuare a dare sostegno agli organi che contiene. Da qui inizia una cascata di problematiche funzionali che possono portare problemi diversi a causa della diversa evoluzione che porterà il blocco diaframmatico: diastasi addominale, motilità intestinale rallentata, difficoltà di evacuazione, ragadi anali, dispareunia, incontinenza urinaria da stress, cistiti, prostatiti, dolore perineale, sindrome del piriforme (ecc.).

 Il muscolo diaframmatico non può essere ridotto alla sola funzionalità respiratoria. Esso è infatti una pompa venosa e linfatica, con la sua balistica ha una continua azione antigravitaria sui visceri, coadiuva la peristalsi intestinale, contribuisce alla gestione della pressione addominale insieme al perineo e al muscolo trasverso dell’addome, contribuisce alla stabilità posturale, migliora la stabilità del tronco, partecipa e coadiuva la funzione dell’apparato escretore e digerente sia per quanto riguarda la continenza che per l’evacuazione. Per non parlare delle correlazioni fasciali e biomeccaniche. Un blocco del diaframma è correlato con un blocco del tratto T11-T12, il cardano toraco lombare. Questo blocco ha conseguenze sull’altro cardano del corpo, il complesso occipite-atlante-asse, e sul tratto lombo sacrale.

È quindi importante affrontare le problematiche del perineo con una visione globale, alla ricerca dell’armonia della mobilità e della motilità funzionale.

 

 

 

 

 

Dolore Pelvico e Vulvodinia

Dolore pelvico e vulvodinia

 

Il dolore pelvico e la vulvodinia sono una condizione dolorosa della zona dei genitali sia maschili che femminili la cui eziologia è sconosciuta. È caratterizzata da ipertono dei muscoli del pavimento pelvico, dolore, spesso associata a sintomi urinari e defecatori (sindrome da defecazione ostruita).

I sintomi perineali possono essere:

  • Dolore urente, pungente, trafittivo
  • Rapporto sessuale doloroso
  • Dolore coitale o postcoitale
  • Difficoltà di erezione
  • Anorgasmia
  • Ipersensibilità a livello della vulva
  • Prurito
  • Irritazione
  • Pulsazioni

I sintomi possono essere avvertiti per tutto il tempo o una volta ogni tanto:

  • Attività come camminare, sedersi, avere rapporti sessuali
  • Durante il riposo

La diagnosi per la vulvodinia e il dolore pelvico è di tipo differenziale. I dolori perineali si possono associare infatti a varie patologie, per esempio infezioni o problemi neurologici e quindi, in sede di diagnosi, lo specialista deve innanzitutto escludere altri disturbi.

La diagnosi di vulvodinia è positiva se:

  • Swab test positivo
  • Sintomi perdurano per più di tre mesi

La diagnosi per il dolore pelvico è invece effettuato per esclusione di altre cause e se il problema persiste per oltre tre mesi.

La diagnosi deve essere supportata da indagini plurispecialistiche in cui vengano coinvolte le figure del proctologo, ginecologo,  dell’urologo-andrologo, dell’uroginecologo, dello psicologo, del nutrizionista, dell’osteopata e del fisioterapista: solo così si potranno adottare i migliori mezzi per trovare un risultato efficace.

CAUSE

Al suo instaurarsi e/o al suo mantenimento possono concorrere:

  • Lesione dei nervi che circondano l’area vulvare
  • Infezioni vaginali e vescicali precedenti e recidivanti
  • Spasmo muscolare e debolezza del pavimento pelvico
  • Congestione pelvica
  • Problematiche biomeccaniche della colonna e degli arti
  • Intolleranze/sensibilità alimentari

 

Il perineo va considerato come la vittima di altre disfunzioni che il corpo non è più in grado di compensare. Ciò dovuto al fatto che sul bacino convergono le linee di forza provenienti dall’alto e dal basso. Per cui qualsiasi disfunzione avrà un effetto su questa struttura. Ma quando parliamo di disfunzioni biomeccaniche della colonna vertebrale, del bacino e degli arti dobbiamo tenere in considerazione le strette relazioni di questi con la muscolatura, le fasce, il sistema nervoso, la parte viscerale e il sistema cardio-circolatorio.

Per trattare il dolore pelvico è dunque indispensabile un approccio olistico in quanto il nostro essere e il nostro corpo sono un complesso funzionale che risente di molteplici influenze. E molteplici influenze possono condurre a molteplici concause disfunzionali. Occorre quindi ristabilire l’equilibrio e l’armonia del corpo agendo contemporaneamente su più fronti.